Nel vano a sinistra del presbiterio sono conservate le statue, di proprietà della Confraternita della Morte, che vengono portate in processione il Sabato Santo, realizzate in cartapesta tra il 1906 e il 1956 dall'artista molfettese Giulio Cozzoli (1882-1957) in sostituzione delle più antiche statue ormai completamente deteriorate.
La statua della Pietà fa eccezione, venne soltanto ritoccata dall'artista e si trova al centro dello spazio.
Il suo volto è straziato dal dolore e il Cristo morto è adagiato sulle ginocchia.
La statua della Pietà fa eccezione, venne soltanto ritoccata dall'artista e si trova al centro dello spazio.
Il suo volto è straziato dal dolore e il Cristo morto è adagiato sulle ginocchia.
Il Cristo è una stupenda interpretazione dello scultore molfettese, abituale nel modellare le forme plastiche dei volti delle statue con chiaroscuri che trasmettono le stesse sensazioni di dolore. La Pietà indossa uno splendido manto nero decorato con ricami in oro e pietre opera di sapienti ricamatrici locali.
Si riconosce la statua di Maria di Cleofe che avvolge la corona di spine e quella della Veronica con il lenzuolo che porta lo stampo del volto insanguinato del Cristo incoronato di spine; la statua della Salomè che trasporta gli unguenti, quella di San Pietro che ascolta il terzo canto del gallo; la statua della Maddalena peccatrice riconoscibile dai lunghi capelli che hanno asciugato i piedi di Cristo in atto di pentimento; si vede la statua di San Giovanni in preghiera ...
... ed ancora, in posizione isolata rispetto alle altre, la statua della Madonna Addolorata per la perdita del figlio con un manto ricamato dalle stesse mani di quello della Pietà.
... ed ancora, in posizione isolata rispetto alle altre, la statua della Madonna Addolorata per la perdita del figlio con un manto ricamato dalle stesse mani di quello della Pietà.
Quest' ultima viene portata in processione il venerdì della quinta settimana di passione.
Nel 1980 le statue furono restaurate e ricoperte con una particolare vernice al fine di proteggerle dagli agenti atmosferici. Per queste opere uniche e preziose è stata progettata una grande teca di metallo e policarbonato con fondo in legno scuro che le ospita, valorizza e rende più suggestivo l'ambiente attraverso un attento studio di luci ed ombre.
- Il testo è a cura della dott. ssa Cristina Morrone.
- Foto a cura del dott. Francesco Stanzione.
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Poco dopo la realizzazione della nuova teca, sotto l'Amministrazione del Priore dott. Francesco Stanzione (2008), le Statue sono state risottoposte ad un mirabile intervento di restauro, ad opera dei Maestri Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro (Andria), che le hanno riportate all'aspetto originario, così come concepite dallo scultore Giulio Cozzoli.
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